Bernini e il suo stile teatrale
Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680), fu un importante scultore, architetto e pittore.
Bernini scrisse e produsse commedie barocche, progettando scenografie ed effetti speciali (inondazioni, incendi simulati), il che ispirò la teatralità delle sue sculture come L’Estasi di Santa Teresa. La sua arte, tipicamente barocca, si caratterizza così per la ricerca del movimento, lo spettacolare e gli effetti d’illusione. Rivoluzionò il genere del busto, introducendo movimento ed espressività, come nel Busto di Scipione Borghese, in contrasto con la rigidità del Rinascimento.
Per la qualità e la quantità della sua produzione, è considerato il maestro dell’arte barocca a Roma e le sue opere ebbero una grande influenza sull’urbanistica romana.
La carriera di Bernini a Roma e oltre
Nato a Napoli, Bernini fu introdotto fin da giovane alla scultura dal padre di origine fiorentina Pietro Bernini in un ambiente artistico influenzato dal manierismo tardivo, prima di trasferirsi a Roma nel 1606.
Pietro Bernini lavorò per conto del papa Paolo V, e Gian Lorenzo Bernini fu notato fin da giovanissimo. A 15 anni, Il Bernini impressionò il cardinale Scipione Borghese, nipote di Paolo V, che divenne il suo primo grande mecenate e gli commissionò opere come Enea, Anchise e Ascagne (1618-1619).
Fu impiegato quasi senza interruzione dai pontefici, tra cui Gregorio XV che lo nominò cavaliere, e Urbano VIII.
Sotto Innocenzo X, Bernini perse temporaneamente il favore papale dopo il fallimento delle torri di San Pietro (instabili, furono demolite), ma riconquistò la sua posizione con il progetto della Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona.
Fu poi l’architetto della colonnata e delle statue di Piazza San Pietro e del baldacchino della basilica.
La sua carriera è segnata da una competizione intensa con Francesco Borromini, in particolare sul cantiere di San Pietro, dove le loro visioni barocche divergenti si manifestarono, con Bernini che privilegiava il grandioso e Borromini la geometria.
Nominato soprintendente delle acque di Roma dopo suo padre, Bernini modernizzò il sistema idraulico, integrando le sue fontane, tra cui la Fontana dei Tritoni e la Fontana delle Api, nell’urbanistica barocca.
Nel 1665, viaggiò in Francia su invito di Luigi XIV per lavorare sul Louvre (progetto che fu abbandonato) e scolpì un busto del re, segno del suo prestigio internazionale.
Restaurò sculture antiche, come l’Ermafrodito dormiente (al Louvre), per cui aggiunse un materasso in marmo, mescolando eredità classica e innovazione barocca.
Nel 1679, Bernini scolpì il suo Salvator Mundi (marmo, localizzazione incerta), la sua ultima opera, una scultura intima realizzata per la sua salvezza personale, che riflette la sua pietà verso la fine della sua vita.
Le sculture di Bernini a Roma
Nella Galleria Borghese
- La Capra Amaltea con Giove bambino e un fauno (1615) – Marmo.
- Enea, Anchise e Ascagne (1618-1619) – Marmo, 220 cm
- Apollo e Dafne (1622-1625) – Marmo, 243 cm.
- Davide (1623-1624) – Marmo, 170 cm.
- Il Rapimento di Proserpina (1621-1622) – Marmo, 295 cm.
- Busto di Scipione Borghese (1632) – Marmo, altezza 78 cm
- Busto di Paolo V (1621)
- La Verità (1645-1652) – Marmo, 280 cm.
- Statua equestre di Luigi XIV (1669-1670) – Terracotta, 76 cm (bozzetto).
Nei Musei Vaticani
- Carità con quattro bambini (1627-1628) – Terracotta, 39 cm.
- Carità con due bambini (1634) – Terracotta, 42 cm.
- Busto di Urbano VIII (1632-1633) – Bronzo, 100 cm.
- Daniele e il leone (1655) – Terracotta, 42 cm.
- Abacuc e l’angelo (1655) – Terracotta, 52 cm.
- Angelo con la croce (1668) – Terracotta, modello per il Ponte Sant’Angelo.
- Busto di Clemente X (1676) – Marmo.
- Modello per il Tritone (circa 1642-1643).
In altri musei di Roma
- Busto di Innocenzo X (circa 1650) – Marmo, Galleria Doria-Pamphilj
- Testa di Medusa (circa 1638-1648), Musei Capitolini
- Autoritratto (1623-1625) – Disegno, Musei Capitolini
Nella Basilica di San Pietro
- Baldacchino della basilica di San Pietro (1624-1633) – Bronzo e marmo.
- Tombe di Urbano VIII (1627-1647) – Bronzo dorato e marmo.
- Sant’Longino (1631-1638) – Marmo, 450 cm.
- Busto di Urbano VIII (1640) – Marmo.
- Croce d’altare (1657-1661) – Bronzo dorato, 185 cm.
- Cathedra Sancti Petri (1657-1666) – Marmo, bronzo, stucco.
- Sant’Agostino (1657-1666) – Bronzo.
- Tombe di Alessandro VII (1671-1678) – Marmo e bronzo dorato.
- Monumento alla contessa Matilda (1633-1637) – Marmo.
In altre chiese romane
- Scultura di Giovanni Battista Santoni (ca. 1612) – Marmo, basilica di Santa Prassede.
- Scultura di Monsignor Pedro de Foix Montoya (ca. 1621) – Marmo, chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli.
- Statua di Santa Bibiana (1626) – Marmo, chiesa di Santa Bibiana.
- Memoriale a Maria Raggi (1643) – Bronzo dorato e marmi policromi, Santa Maria sopra Minerva.
- L’Estasi di Santa Teresa (1647-1652) – Marmo, Cappella Cornaro, Santa Maria della Vittoria.
- Loggia dei fondatori (1647-1652) – Marmo, Cappella Cornaro, Santa Maria della Vittoria.
- Noli me tangere (1649) – Marmo, chiesa dei Santi Domenico e San Sisto.
- Daniele e il leone (1650) – Marmo, Cappella Chigi, Santa Maria del Popolo.
- Abacuc e l’angelo (1655-1661) – Marmo, Cappella Chigi, Santa Maria del Popolo.
- Angelo con la corona di spine (1667-1669) – Marmo, Basilica di Sant’Andrea delle Fratte.
- Angelo con il Sudario (1667-1669) – Marmo, Sant’Andrea delle Fratte.
- Scultura di Gabriele Fonseca (1668-1675) – Marmo, San Lorenzo in Lucina.
- Scultura di Francesco Barberini (1623-1626) – Marmo, San Lorenzo in Lucina.
- Estasi della Beata Ludovica Albertoni (1671-1674) – Marmo, Cappella Altieri-Albertoni, Chiesa di San Francesco a Ripa.
- Memoriale funebre di Ippolito Merenda (1636-1638) – San Giacomo alla Lungara.
- Altare del Santissimo Sacramento (1673-1674) – Marmo, basilica di San Crisogono.
- Salvator Mundi (1679) – Marmo, basilica di San Sebastiano fuori le mura.
- Cappella Raimondi (1640-1646) – San Pietro in Montorio, marmo e stucco.
Nei palazzi di Roma
- Anime dannate (1619) – Marmo, Palazzo di Spagna, Roma.
- Anime salvate (1619) – Marmo, Palazzo di Spagna, Roma.
- Costantino, Scala Regia (1663-1670) – Marmo e stucchi policromi, Palazzo del Vaticano, Vaticano.
- Busto di Costanza Bonarelli (1636-1638) – Marmo, realizzato a Roma (oggi al Bargello, Firenze).
In piazze romane
- Fontana della Barcaccia (1627-1628) – Marmo, Piazza di Spagna.
- Fontana del Tritone (1624-1643) – Travertino, Piazza Barberini.
- Fontana delle Api (1644) – Travertino, Piazza Barberini.
- Fontana dei Quattro Fiumi (1648-1651) – Travertino e marmo, Piazza Navona.
- Fontana del Moro (1653-1654) – Marmo, Piazza Navona, Roma
- Elefante della Minerva (1667-1669) – Marmo, Piazza della Minerva.
Architettura di Bernini a Roma
- Facciata della chiesa di Santa Bibiana (1624-1626).
- Palazzo Montecitorio (1650-1697).
- Colonnato di Piazza San Pietro (1656-1667).
- Restauro della basilica di Santa Maria in Montesanto (1655-1661), con particolare attenzione alla decorazione della navata e del transetto e alla realizzazione della cappella Chigi.
- Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale (1658-1670).
- Palazzo Chigi (1664-1666).
- Scala Regia al Vaticano (1663-1666), con la statua equestre di Costantino.
- Palazzo Barberini (1625-1633, contributo parziale).
- Palazzo del Quirinale (anni 1630, contributo minore: orologio, finestre).
- Angeli del Ponte Sant’Angelo (1667-1669) – Marmo, Ponte Sant’Angelo.
- Palazzo Ludovisi (1650-1653, contributo parziale).
Pitture di Bernini a Roma
- Ritratto di ragazzo (ca. 1638) – Olio su tela, Galleria Borghese.
- Autoritratto da giovane (ca. 1623) – Olio su tela, Galleria Borghese.
- Autoritratto a età matura (1630-1635) – Olio su tela, Galleria Borghese.
- San Andrea e san Tommaso (1627) – Olio su tela, Galleria Corsini (prestato a Londra oggi).
Percorso di Bernini a Roma: cartina
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