Caravaggio: le sue influenze e il suo stile
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nato il 28 settembre 1571 a Milano e morto il 18 luglio 1610 a Porto Ercole, fu un pittore italiano attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia. La sua opera rivoluzionò la pittura del suo tempo, combinando un’osservazione realistica delle figure umane, sia nella loro dimensione fisica che emotiva, con un uso drammatico della luce e delle ombre (il chiaroscuro).
La sua influenza fu determinante nell’emergere del barocco, in rottura con il manierismo di cui era figlio. Fu l’artefice del caravaggismo, ispirando artisti di grande rilevanza come Pierre Paul Rubens, Jusepe de Ribera, Gian Lorenzo Bernini e Rembrandt. Una generazione di pittori, noti come caravaggeschi, adottò il suo uso del chiaroscuro e la sua scenografia teatrale, contribuendo alla diffusione del barocco in Europa. Tra di loro figurano Artemisia Gentileschi, Gerrit van Honthorst e Georges de La Tour.
Caravaggio trasformò l’illuminazione in un elemento centrale della sua arte, intensificando i contrasti e immergendo i suoi personaggi in fasci di luce sorprendenti. Le sue opere esprimono con intensità momenti di tensione e scene cruciali, spesso segnate dal dramma, dal conflitto o dalla morte. A differenza degli ideali estetizzanti del Rinascimento, portati da artisti come Tiziano o Michelangelo, privilegiava una rappresentazione cruda e realistica del mondo, rompendo con le convenzioni manieriste.
Pitturava velocemente, direttamente sulla tela, e faceva posare modelli viventi, conferendo alle sue opere una presenza straordinaria.
Formazione a Milano e ascesa a Roma di Caravaggio
Prima di stabilirsi a Roma a vent’anni, Caravaggio si formò a Milano sotto l’influenza della scuola lombarda e con Simone Peterzano, discepolo di Tiziano. Questa formazione, caratterizzata da un naturalismo rigoroso e da un lavoro sulla luce, plasmò il suo approccio realistico e il suo uso innovativo del luminismo.
Il suo talento gli valse rapidamente il successo e l’ottenimento di commissioni prestigiose. Fu sostenuto da figure influenti come il cardinale Francesco Maria del Monte, che gli offrì un alloggio a Roma e gli commissionò opere di grande rilievo.
Un artista inquieto con molti nemici
Caravaggio intratteneva spesso rapporti turbolenti con i suoi committenti e colleghi. Il suo temperamento impulsivo e collerico lo portò a numerosi conflitti, tra cui quello con il pittore Giovanni Baglione, che ridicolizzò pubblicamente tramite poesie satiriche. Quest’ultimo lo denunciò per diffamazione nel 1603.
Il suo carattere esplosivo e il comportamento violento gli costarono diversi periodi di prigione, sebbene i suoi protettori lo avessero spesso aiutato a sfuggire a sanzioni più severe.
Nel 1606, dopo un duello o un alterco che causò la morte del suo avversario, Caravaggio fu condannato per omicidio. Costretto a fuggire da Roma, trovò rifugio a Napoli, poi a Malta e in Sicilia. Durante il suo esilio, continuò la sua opera cercando al contempo di ottenere la grazia papale, realizzando numerosi dipinti come segno di pentimento.
Ritornato a Napoli nel 1609, fu di nuovo coinvolto in uno scontro violento e gravemente ferito. Secondo alcuni testimoni, il suo volto sarebbe stato deturpato.
Morte misteriosa e posterità
Caravaggio morì nel 1610 in circostanze ancora incerte. Ufficialmente, morì per febbre mentre si recava da Napoli a Roma, dopo una sosta inspiegata a Porto Ercole. Alcune teorie suggeriscono un omicidio o un avvelenamento da piombo. Nel 2010, l’analisi dei suoi resti ritrovati a Porto Ercole ha confermato il luogo della sua morte, senza però determinarne le cause esatte.
Dopo essere stato dimenticato per lungo tempo, la sua opera fu pienamente riscoperta solo nel XX secolo. Da allora, la sua influenza sull’arte occidentale e il suo ruolo nell’evoluzione della pittura moderna sono stati ampiamente rivalutati.
Alla scoperta di Caravaggio a Roma
Oggi, diversi capolavori di Caravaggio sono visibili nelle chiese e nei musei di Roma. Un percorso attraverso il centro storico permette di ammirare i suoi quadri emblematici, testimonianze del suo genio e della sua visione rivoluzionaria della pittura.
Caravaggio nelle chiese di Roma
Il trittico di San Matteo nella Chiesa di San Luigi dei Francesi: la vocazione di San Matteo, il martirio di San Matteo e San Matteo e l’angelo. Una delle commissioni più importanti della carriera di Caravaggio fu la decorazione della Cappella Contarelli nel 1599, nella chiesa barocca di San Luigi dei Francesi, vicino a Piazza Navona.
Caravaggio vi sviluppò una serie di tre dipinti dedicati alla figura di San Matteo.
Queste opere ebbero grande prestigio fin dal loro allestimento.
San Matteo e l’angelo (1602) fu rifatta dall’artista, dopo che una prima versione fu respinta dai committenti. Mostrava il santo come un uomo calvo con le gambe sporche che sembrava soffrire mentre scriveva, aiutato da un angelo che gli teneva la mano. Questo dipinto fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma ne rimangono riproduzioni fotografiche.Le due opere di Caravaggio a Santa Maria del Popolo
Nella basilica di Santa Maria del Popolo si possono ammirare due capolavori dell’artista datati 1601: la conversione di San Paolo sulla via di Damasco (nella Cappella Cerasi) e la Crocifissione di San Pietro.
Le versioni originali di queste opere furono scartate. Nella prima versione della Conversione di San Paolo, il santo appariva come una figura secondaria rispetto alla predominanza del cavallo nella composizione. Quest’opera si trova all’interno di una collezione privata della famiglia Odescalchi Balbi, esposta occasionalmente. La prima versione della Crocifissione di Pietro è andata perduta.Madonna dei pellegrini nella chiesa di Sant’Agostino
La Madonna di Loreto (Madonna dei Pellegrini) è esposta nella chiesa di Sant’Agostino, dipinta nel 1604-1606 per conto di Ermete Cavalletti, per adornare la cappella di famiglia.
Il Caravaggio nei musei e nei palazzi di Roma
- Tre opere alla Galleria Doria Pamphilj
La Galleria Doria Pamphilj ospita tre opere dell’artista.
La Maddalena penitente (1594-1595, La Maddalena Penitente), Riposo durante la fuga in Egitto (1594-1595, Riposo durante la Fuga in Egitto) e San Giovanni Battista (1602, San Giovanni Battista).
La Maddalena faceva parte di un insieme destinato ad abbellire i saloni del primo committente di Caravaggio, il cardinale Francesco del Monte. Il modello era una prostituta che appare anche nella Morte della Vergine (ora al Louvre). Anni dopo, fu trovata morta nel Tevere. - Sei opere alla Galleria Borghese
La Galleria Borghese conserva un importante insieme di opere di Caravaggio: Il ragazzo con il cesto di frutta (1593-1594), Il giovane Bacco malato (1593, possibile autoritratto), Madonna dei Palafrenieri (1606), San Girolamo (1605-1606), San Giovanni Battista (1609-1610) e Davide e Golia (1606-1607, Davide con la testa di Golia). In quest’ultimo, Caravaggio si è rappresentato di fronte al gigante decapitato.[/caption]
- La Deposizione alla Pinacoteca Vaticana
La Deposizione (1602-1604, Deposizione di Cristo) è l’unica opera di Caravaggio nei Musei Vaticani, ma è di grande bellezza. Ha ricevuto un consenso unanime (cosa rara per Caravaggio), e molta ammirazione da parte dei critici contemporanei. - Tre dipinti al Palazzo Barberini
Narciso (1597-1599), Giuditta e Oloferne (1602, Giuditta e Oloferne), San Francesco in meditazione (1605). L’attribuzione del Narciso è talvolta discussa.
Il Giuditta e Oloferne fu celebre all’epoca, avendo sorpreso e scioccato i visitatori nel suo luogo d’origine, a causa del suo realismo e della sua crudezza. Altri pittori ripresero quest’opera in seguito, come Artemisia Gentileschi (Giuditta decapita Oloferne, 1620) e Francisco de Goya (Giuditta e Oloferne, 1820).
Il Narciso è datato circa 1597-1599. C’è un dibattito sull’autore di questo dipinto.
San Francesco in meditazione è datato 1605. Due dipinti dei Musei Capitolini
Nei Musei Capitolini è possibile ammirare una delle otto rappresentazioni di San Giovanni Battista che l’artista creò durante la sua vita, il Giovane San Giovanni Battista con un ariete (San Giovanni Battista o Giovane con un montone), del 1602, il cui soggetto è lo stesso della Galleria Doria Pamphili.
Il dipinto della Divinatrice (Buona ventura), risalente al 1594-1595 circa, è celebre ed è stato spesso copiato da altri artisti. Esiste una versione successiva esposta al Museo del Louvre.- San Giovanni Battista al Palazzo Corsini
Questa versione di San Giovanni Battista (la quinta realizzata dal pittore) risale al 1604 circa. L’iconografia è insolita. Affresco nella Villa Ludovisi
Giove, Nettuno e Plutone (Giove, Nettuno e Plutone), del 1597 circa, di dimensioni 300 x 180 cm, affresco che decora un soffitto del Casino della Villa Boncompagni Ludovisi- La Coronazione di spine al Museo del Palazzo Venezia
La Coronazione di spine (verso il 1602-1604), un’opera cupa e realista che rappresenta la Passione di Cristo, conservata in questo museo spesso trascurato nei percorsi del Caravaggio a Roma.
Percorso del Caravaggio a Roma
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